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L'apparato delle apparenze

Sul concetto di fenomenotecnica e la sua incidenza sull'estetica e l'epistemologia

Emmanuel Alloa

pp. 36-55

La nozione di ‘fenomenotecnica’, introdotta da Gaston Bachelard negli anni 30, gode di forte interesse tra gli storici delle scienze, che la usano per insistere sulla mediazione tecnico-sociale dei fatti scientifici. In filosofia, sul fondo dell’attuale trionfale ritorno a un nuovo realismo epistemologico, l’idea di fenomenotecnica è stata relegata tra i relitti del ‘costruttivismo’.  L’articolo difende una lettura diversa della ‘fenomenotecnica’: al di là del ruolo che Bachelard gli attribuiva nella costruzione dei fatti scientifici, il concetto permette di ripensare la connessione intrinseca tra esperienza e tecnicità. I fenomeni non sono semplicemente dati; bisogna renderli visibili, tramite specifiche tecniche dell’apparire. Una tale premessa porta non solo a ripensare il ruolo che si attribuisce alla dimensione tecnica nell’estetica, ma anche alla ‘aisthesis’ in seno alle operazioni tecniche.

Publication details

DOI: 10.4000/estetica.1255

Full citation:

Alloa, E. (2016). L'apparato delle apparenze: Sul concetto di fenomenotecnica e la sua incidenza sull'estetica e l'epistemologia. Rivista di estetica 63, pp. 36-55.

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