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Quanto è inemendabile l'esperienza?

Realismo, senso comune e scienza della mente

Edoardo Fugali

pp. 81-90

In questo contributo tento di usare la nozione di inemendabilità percettiva proposta da Ferraris per opporla al riduzionismo dominante negli approcci mainstream in filosofia della mente e scienza cognitiva. In particolare il mio scopo consiste nell’impugnare l’idea che l’esperienza non sia altro che il prodotto dell’attività del cervello e che la psicologia del senso comune sia una teoria fuori moda da rimpiazzare con le acquisizioni delle neuroscienze. La rivalutazione della fenomenologia di Husserl e Merleau-Ponty nell’ambito dell’approccio sensorimotorio avallato dai sostenitori della scienza cognitiva incarnata fornisce il quadro di riferimento teorico in cui intendo sviluppare la tesi secondo cui l’emendabilità concerne più le condizioni dell’azione e della percezione che il loro esercizio concreto. Le negoziazioni che intratteniamo con le caratteristiche basilari del nostro ambiente si sviluppano lungo un processo di continue correzioni virtualmente infinito, sebbene circoscritto da limiti ecologici e temporali.

Publication details

DOI: 10.4000/estetica.576

Full citation:

Fugali, E. (2015). Quanto è inemendabile l'esperienza?: Realismo, senso comune e scienza della mente. Rivista di estetica 60, pp. 81-90.

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