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221296

(2010) Matematica e cultura 2010, Dordrecht, Springer.

Spazio iconico, geometria non euclidea e cultura nella visione del mondo di Pavel Florenskij

Clemena Antonova

pp. 3-13

La costruzione dello spazio pittorico nelle icone medievali, o la cosiddetta "prospettiva rovesciata", è per molti aspetti un problema intellettuale tipicamente russo. Sebbene l"espressione "prospettiva rovesciata" sia stata originariamente coniata in tedesco da Oscar Wulff in un articolo del 1907 [1], la questione dello spazio nell"arte delle icone, nel mondo occidentale, non è mai stata assurta a interesse accademico sistematico. È interessante rilevare che l"unica obiezione seria alla posizione di Wulff fu quella di Karl Doehlemann nel 1910 [2], mentre Panofsky fece menzione della disputa Wulff-Doehlemann in una breve nota a piè di pagina nel suo testo Perspective as a Symbolic Form [3]. A parte questo episodio, l"espressione "prospettiva rovesciata" è entrata nell"uso comune senza grandi opposizioni ed è sempre stata intesa nell"ottica di Wulff, vale a dire riferendosi al principio di costruzione spaziale tipica dell"arte bizantina, per cui le linee parallele vengono rappresentate come divergenti piuttosto che convergenti, come avviene in lontananza nel normale spazio lineare.

Publication details

DOI: 10.1007/978-88-470-1594-4_1

Full citation:

Antonova, C. (2010). Spazio iconico, geometria non euclidea e cultura nella visione del mondo di Pavel Florenskij, in Matematica e cultura 2010, Dordrecht, Springer, pp. 3-13.

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